DETOX campaign

Considerando l’industria del tessile e della moda come “capace di influenzare le tendenze”, Greenpeace ha lanciato una campagna nel 2011 con l’intento di sfruttare questa capacità per promuovere un’azione di “detox” delle realtà industriali dalle sostanze pericolose, focalizzando l’azione sull’industria tessile al fine di farla diventare esempio di filiera produttiva eco-sostenibile.

L’eliminazione delle sostanze pericolose entro il 2020 si sta rapidamente diffondendo tra i brands e tra le aziende italiane operanti in diversi punti della catena produttiva. Inoltre, sta crescendo la consapevolezza dei vantaggi competitivi offerti dalle strategie per una moda e tessili sostenibili.

La firma dell’impegno DETOX comporta un notevole sforzo: significa assegnare risorse umane e finanziarie a tale attività, condividere informazioni sulle prove effettuate sui prodotti e sull’acqua di processo, mappare le sostanze utilizzate per produrre e individuare il problema, impegnare la propria rete di fornitori in le misure necessarie per eliminare i prodotti chimici tossici da parte dei processi.

Un impegno che coinvolge le imprese ma interessa anche i laboratori di analisi, chiamati a identificare i metodi di rilevazione che siano in grado di verificare la presenza di sostanze chimiche con parametri che possono garantire la maggiore vicinanza al requisito dell’assenza. Una tecnica non a caso definita come “migliore tecnologia”.

Centrocot dispone di un laboratorio attrezzato con apparecchiature in grado di raggiungere il limite di rilevazione sempre più vicino a “ZERO” messo a disposizione delle aziende che vogliono impegnarsi in un tessile sempre più sostenibile.

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